Cari Ragazzi, Care Ragazze,
tentare di spiegare cosa sia una Costituzione e nel contempo parlare un po’ della nostra Costituzione è il fine che questa piccola rubrica cercherà di perseguire mese dopo mese.
Poiché la strada sarà lunga e non priva di ostacoli direi di non perderci in chiacchiere e partire dal porci qualche domanda.
La prima domanda non può che essere: “Perché esistono le leggi?”
Può sembrare un quesito sciocco, ma così non è: saper rispondere rappresenta il primo passo per comprendere cosa sia una Costituzione.
Iniziamo col rispondere ad un’altra domanda che può apparire ancora più sciocca: che cosa è l’uomo?
L’uomo è senza dubbio un animale, ma con un grande e rarissimo dono: l’intelligenza.E che cosa è l’intelligenza?
Semplificando moltissimo, possiamo dire che l’intelligenza è la capacità di trovare una soluzione ad un problema ed imparare dagli errori fatti; in altre parole, è la capacità di immaginare una soluzione ad un problema e successivamente risolvere quel problema concreto trasformando la soluzione pensata in realtà, imparandodai propri sbagli.
Anche la legge è frutto dell’intelligenza dell’uomo; essa è la soluzione creata dall’uomoper rispondere ad un problema che nacque tantissimi anni fa: il vivere insieme.
Infatti, da sempre l’uomo ha vissuto in gruppi, dapprima di piccole dimensioni, poi, pian piano, di sempre dimensioni maggiori. Dalle tribù si è passati ai villaggi; dai villaggi alle piccole cittadine; dalle piccole cittadine alle grandi città; dalle grandi città alle nazioni e così via.
Tutte queste realtà, anche se differenti le une dalle altre, erano accumunate da un fatto: tante persone vivevano insieme, ognuna delle quali con propri interessi, ambizioni, voglie e necessità.
Il vivere insieme porta inevitabilmente a dei contrasti: come accade in una classe di 20 alunni ove tra i ragazzi e le ragazze che la compongono, trascorrendo del tempo insieme, possono nascere dei litigi, così in una città, in una nazione può accadere che più persone si contrappongano a delle altre.
Di fronte a questo problema l’uomo, utilizzando la sua intelligenza, ha prima pensato e poi creato materialmente la legge.
Nella legge si è stabilito quali comportamenti sono vietati e quali, invece, sono ammessi per permettere atutti di vivere insieme ed in pace.
Lo stabilire ciò che si può fare e ciò che non si può fare, però, non è sufficiente per garantire che tutti rispettino quelle regole, così nelle varie leggi l’uomo ha inserito delle “punizioni” per coloro che, disubbidendo alla legge, realizzino quei comportamenti vietati (sanzioni).
Ad esempio, la reclusione in carcere è una sanzione; il dovere di pagare una multa per aver parcheggiato la macchina ove è vietato è una sanzione.
Più sono le persone che vivono insieme e più saranno probabili dei contrasti e più saranno complessi i problemi del vivere insieme; di conseguenza saranno più complesse e numerose le leggi create per tentare di garantire la pace.
Si può immaginare un mondo senza leggi?
Credo proprio che la risposta a questa domanda sia una soltanto: fin quando l’uomo sarà dotato di intelligenza e vivrà insieme ad altri esseri umani esisteranno le leggi.
Questa affermazione non significa, però, che tutte le leggi siano giuste.
Se è vero che la legge è creata dall’uomo e se è vero che l’uomo può sbagliare, allora è pure vero che anche le leggi possono essere non giuste.
Quando una legge è ingiusta?
Rispondere a questa domanda non è semplice e ancor più difficile è farlo in poche parole.
Partiamo da questa osservazione: se è vero che la legge dovrebbe nasce per permettere agli uomini di vivere insieme ed in pace, si può affermare che una legge è ingiusta quando non è creata con questo scopo, bensì quando è costruita per favorire solo un uomo o pochi uomini e danneggiare tutti gli altri.
Una legge è ingiusta quando non è creata per permettere a degli uomini di vivere tutti insieme pacificamente, ma è pensata e realizzata a favore di pochi e a danno di molti.
Di esempi di leggi ingiuste, purtroppo, se ne potrebbero fare a dozzine (uno su tutti: la schiavitù era regolata da leggi!), ma quello che conta è chiarire che una legge, anche se approvata da chi è titolare del potere e dovere di crearla, può non essere giusta.
Detto ciò sorge spontanea un’altra domanda: “Cosa c’entrano le leggi ingiuste con la costituzione?”.
Ora ve lo spiego.
Man mano che l’uomo ha costruito società complesse e numerose, alcune persone, le più forti, violente e potenti, hanno cominciato a comandare sulle altre.
Alcuni gruppi a loro volta hanno sottomesso altri gruppi e così via, fin quando non sono nati gruppi molti grandi nei quali comandavano pochissime persone.
Queste persone sono passate alla storia con tantissimi nomi, i più comuni sono quelli di re, principi, imperatori, condottieri ecc.
Solitamente, queste persone, insieme a gruppi ristretti di loro fedeli sostenitori e aiutanti, detenendo il potere ed il comando, cominciarono ad emanare le leggi che si applicavano alla maggioranza delle persone; quelle stesse leggi molto spesso, invece, non si applicavano a loro o gli si applicavano in maniere differente.
Queste leggi, seppur non tutte e con molte differenze caso per caso, nella stragrande maggioranza avevano lo scopo di favorire i pochi, di mantenere il controllo ed il comando sui molti e non avevano quale fine il bene di tutti.
Erano proprio quelle leggi che con molta approssimazione abbiamo definito come leggi “ingiuste”.
Nel corso di moltissimi anni, secoli, in tante occasioni, i molti che subivano le leggi fatte dai pochi cominciarono a contestarne il contenuto, a volte lottarono contro i pochi, anche con l’uso della forza, affinché venisse limitato il potere di questi ultimi ed affinché venissero stabiliti dei diritti fondamentali per tutte le persone, sia esse appartenenti al gruppo più ristretto che a quello della maggioranza.
Queste regole fondamentali hanno dato vita alle prime costituzioni.
Le costituzioni, quindi, sono state il mezzo che l’uomo ha creato per individuare delle regole fondamentali e non violabili neanche dalle persone più potenti all’interno delle comunità che col passare del tempo presero il nome di Stati.
In altre parole, le costituzioni sono le leggi alla base dei singoli Stati.
Sono quelle regole da cui derivano le altre regole.
Ogni Stato ha la sua costituzione.
Più una costituzione riconosce diritti fondamentali più vuol dire che in quello Stato il potere dei pochi è stato limitato e regolamentato.
Le costituzioni, oltre a contenere questi principi, contengono anche una serie di regole, altrettanto importanti, che stabiliscono come funziona lo Stato (ad esempio viene stabilito chi ha il compito di creare la legge, se si è una Repubblica o una Monarchia ecc.).
Chiaritoin grandi linee che cosa sia una Costituzione, nei prossimi numeri del “Il Campanone Nuovo” conosceremo quali sono i diritti fondamentali contenuti nella nostra bellissima Costituzione.
Il viaggio è appena iniziato!